venerdì 29 gennaio 2010

Ci sta un francese, un inglese e un napoletano

Nel buio della notte, in un campo profughi di un paese mediorientale, tre militari – un inglese, un francese e un napoletano – si apprestano a sorteggiare chi di loro si dovrà impegnare in una delicata missione di salvataggio. La sorte – dea capricciosa e meschina – sceglie il napoletano Salvatore e lo trasforma nell’eroe che, per salvare la vita ad una ragazza incinta abbandonata da un tenente inglese disperso o fuggito, dovrà portarla prima all’altare e poi in Italia, a casa propria. Un gesto umanitario, un matrimonio pro-forma, certo, ma anche una convivenza forzata che getta su tutte le furie la decennale fidanzata di Salvatore, Nunzia detta Noemi.
La straordinaria bellezza della sposa straniera (Majena alias Elian Khan), l’interesse del cugino Enzino (Biagio Izzo) e l’intrusione del francese Jean André, che si mette a far la corte a Noemi, complicano all’inverosimile il compito del povero Salvatore, costringendolo, anche dopo essersi spogliato della divisa, ad affrontare una vera e propria missione impossibile.
Trasposizione sul grande schermo dell’omonima pièce teatrale, Ci sta un francese, un inglese e un napoletano si avvia come l’incipit di una barzelletta ma solleva, strada facendo, un polverone di equivoci e girotondi comici, sullo sfondo della tragedia delle tragedie: la guerra. Al centro, nell’occhio del ciclone, l’autore e attore Eduardo Tartaglia, nel ruolo del tapino dal cuore grande, affiancato dalla compagna di vita e di scena Veronica Mazza, che ritaglia per sé, con apprezzabile auto-ironia, la parte della fidanzata beffata.





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