venerdì 29 gennaio 2010

Vidocq

In una notte senza luna, a Parigi, un uomo è aggrappato al bordo di una fornace infuocata. Sopra di lui una figura mascherata. Di colpo l’uomo travestito si leva la maschera e Vidocq – il ladro divenuto investigatore e maestro del travestimento – precipita. Nella capitale francese alle soglie della rivoluzione, la scomparsa di un eroe come Vidocq è un vero e proprio colpo. Così, il giornalista Etienne Boisset decide di indagare per scoprire la verità. TRAMA LUNGAParigi, 1830. Vidocq, ex detenuto ora poliziotto, è morto mentre con coraggio sfidava il misterioso e minaccioso uomo mascherato. Ora il suo socio Nimieh riceve la visita del giovane Boisset che dichiara di essere il biografo ufficiale di Vidocq, impegnato ad indagare sui modi veri della sua fine per chiudere degnamente il libro che sta scrivendo su di lui. Per doverosa informazione, vengono ripercorse in flashback tutte le fasi che hanno portato a quella situazione. Vidocq stava indagando sull’omicidio di tre uomini importanti: un incarico che il capo della polizia segue con apprensione, perché forse c’è in gioco il destino di re Carlo X° e della monarchia. Si torna all’azione principale. Sollecitata tra i fumi dell’oppio, la moglie di Lafitte, uno dei tre, dice a Boisset di aver sentito che il marito e gli altri due avevano fatto un patto con l’alchimista per procurargli sangue di vergini, con cui lui avrebbe preparato per loro l’elisir della giovinezza. Bisogna allora cercare il complice dell’alchimista, il soffiatore. Quando tutti i protagonisti si ritrovano nel sotterraneo delle fornaci, si scopre che il soffiatore è Vidocq stesso che non era morto. A questo punto riappare anche l’uomo con la maschera di vetro, che infine viene riconosciuto: è Boisset il biografo. Vidocq stavolta lo elimina.





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