mercoledì 13 gennaio 2010

Torno a vivere da solo

Giacomo torna a vivere da solo, dopo l’avventura in solitaria di 26 anni fa raccontata inVado a vivere da solo, lo stesso personaggio decide nuovamente di abitare il suo appartamento (che oggi però si chiama loft) con il medesimo arredamento kitsch (ma aggiornato) e le medesime grane. A cambiare è il contesto intorno a lui. Alla voglia di indipendenza dai genitori si sostituisce l’insofferenza matrimoniale e alle avventure sessual-romantiche si sostituiscono tradimenti e intrecci con le mogli ed ex-mogli dei cosìddetti amici. Alla fine ovviamente non mancherà la morale sul fatto che poi sono i figli a rimetterci.
Dopo Vita smeralda Jerry Calà torna davanti e dietro la macchina da presa per un film che si inserisce nel filone dei “grandi” recuperi delle commedie anni ‘80. Eppure Torno a vivere da solo, non solo è meglio dei vari ritorni di Monnezza e Mandrake ma anche meglio di molto cinema cinepanettonistico e dello stesso precedente Vita smeralda.
Un po’ di umorismo senza pretese ma riuscito, un po’ di cattiveria elargita senza fare sconti e un po’ di autoironia e cadute sul trash spinto (Don Johnson doppiato con un pesantissimo accento meneghino) rendono Torno a vivere da solo insospettabilmente decente e in fondo in linea con il suo “illustre” antecedente.





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