martedì 19 gennaio 2010

Il papà di giovanna

Michele Casali è un professore di disegno e ha una figlia diciassettenne, Giovanna, che frequenta lo stesso istituto. La ragazza è oggettivamente bruttina e il padre fa di tutto per convincerla del contrario. Giunge fino a favorire la situazione scolastica di uno studente perché in qualche modo la corteggi. Sarà proprio in seguito alle aspettative eccessive che la ragazza si fa che scoppierà una tragedia. Scoperto che la sua migliore amica ha dei rapporti sessuali con il ragazzo nella palestra della scuola, Giovanna la ucciderà venendo poi condannata al ricovero in clinica psichiatrica.
Pupi Avati torna a guardare al passato e alla Bologna che tanto ama raccontare perché luogo della sua gioventù. Questa volta lo sguardo è puntato su una situazione di infelicità che, in qualche misura, oggi è ancor più devastante. Il sentirsi non adeguate fisicamente ai modelli imperanti da parte di adolescenti in formazione. Giovanna soffre di qualche scompenso psichico ma suo padre ha speso tutta la sua vita nell’operazione che la bella (e invidiata) madre bolla come illusoria.





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