sabato 16 gennaio 2010

Blow

In pochi anni, durante gli anni 70, la cocaina è divenuta da oscura droga illegale ad affare multimiliardario, con il potere di fare e disfare intere nazioni. La maggior parte delle persone sa che dietro l’esplosione della cocaina ci sono sempre stati i potenti cartelli colombiani determinati a fare soldi a qualsiasi costo. Ciò che invece non si sa è che i signori della droga colombiani hanno sempre avuto contatti americani che rendevano possibile il tutto: George Jung, il classico ragazzo americano di paese, che decise di inseguire il sogno americano a modo suo, divenne il primo americano ad importare cocaina negli Stati Uniti su larga scala, spingendo giovani universitari, ricchi professionisti e stelle di Hollywood verso nuove frontiere. Molto presto Jung si ritrovò a dormire, respirare e mangiare soldi, vivendo una vita fantastica, senza regole, che molti potevano solo sognare. Nonostante ciò, non riusciva ad avere la sola cosa che desiderasse veramente: un amore che nessuno potesse strappargli via. Come ha fatto il tipico ragazzo della porta accanto a diventare il braccio destro di Pablo Escobar, uno che ha giocato un ruolo fondamentale nell’importazione di cocaina negli USA durante gli anni 70 e 80? Blow svela la storia dell’ascesa e caduta di George Jung, la storia di un uomo che ha usato la sua ingenuità, la sua ambizione, il suo coraggio, il suo senso pratico per bruciare tutti i suoi sogni nell’avidità. Il film rivela anche l’altra faccia del glamour e dell’ostentazione degli anni 70, fornendo una prospettiva inedita sugli attraversamenti delle frontiere, sui voli illeciti, le spietate negoziazioni, le brutali esecuzioni, il riciclaggio di enormi quantità di denaro e sulla guerra totale contro il sistema giudiziario che alla fine permise che tutto questo continuasse





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